Ancora una aggressione a una nostra collega

Ennesimo episodio di aggressione, grave, con colpi sul volto di una collega da poco in servizio nel turno notturno, presso il pronto soccorso dell’ospedale del capoluogo, La Spezia.

Le nostre posizioni, ormai note, qui:

www.gazzettadellaspezia.it/comunicati/item/131994-ennesima-aggressione-ad-un-sanitario-le-riflessioni-e-le-richieste-dell-opi

Ci hanno contattato in parecchi, dalla Società civile alla Politica e ringraziamo, per ora, tutti, nella speranza che questa attenzione sia seguita da ulteriori interventi: perchè è evidente che restano ampi margini di rischio per chi sta lavorando in alcune realtà.

Qui, a nome, del Consiglio Comunale spezzino, la solidarietà espressa dal Presidente Giulio Guerri:

www.cittadellaspezia.com/2022/03/04/presidente-del-consiglio-comunale-esprime-solidarieta-allinfermiera-aggredita-433767/

Dai riconoscimenti ”morali” a quelli concreti: se non ora, quando?

La Giornata Nazionale del Personale Sanitario, istituita in Italia in occasione dell’anniversario del primo caso riconosciuto su un cittadino italiano (Codogno, 20 febbraio del 2020) porta a molte riflessioni ed osservazioni.

Alcune le abbiamo ricordate in questo contributo, preparato per questa ricorrenza proprio nella stessa giornata, e affidato ai nostri canali di comunicazione, dopo essere apparso sui media spezzini (vedete il link in calce).

Va benissimo che si citi lo sforzo e l’impegno di questo settore, e va benissimo naturalmente ricordare tutti coloro che -a vario titolo- hanno partecipato e partecipano a questa lotta contro la malattia, nei tanti aspetti e momenti della pandemia.

Al tempo stesso, poichè gli Infermieri sono stati, con poche altre categorie, quelli necessariamente presenti H24/365 giorni l’anno a fianco dei malati, è adesso l’ora di riconoscere qualcosa di concreto, che vada oltre le affermazioni di principio, le belle parole, le manifestazioni di apprezzamento: tutte cose gradite ma alle quali deve, necessariamente, seguire una profonda rivisitazione dei vari punti critici che hanno portato, in Italia, a una Sanità che viaggia (anche in mezzo alle emergenze pandemiche!) con circa 65mila Infermieri in meno di quelli necessari.

Il resto, lascerà il tempo che trova. Grazie.

www.cittadellaspezia.com/2022/02/20/senza-infermieri-non-puo-esistere-unassistenza-di-qualita-431914/

In arrivo la tassa annuale 2022

In questi giorni arriva la tassa 2022 dell’Ordine: come avrà notato chi l’ha già ricevuta, l’aumento è pari a tre euro, rispetto alla cifra richiesta un anno fa.

Con questa breve comunicazione, cerchiamo di essere il più trasparenti possibile sui motivi del fastidioso ritocco, ma soprattutto chiari come è necessario quando si parla di soldi.

Per chi vive gli Ordini come una imposizione, anche un solo euro in totale di quota annuale sarebbe troppo: a questi colleghi, dei quali -come sempre!- rispettiamo il punto di vista, non crediamo di avere molto da dire, se non che le normative sull’ordinistica non ce le siamo inventate certo noi, e che le stesse esisterebbero anche con altri colleghi al nostro posto (a fine 2024 si voterà, e porte apertissime a nuove candidature: pensateci sin d’ora…).

A tutti, invece, ed in particolare a chi segue la vita di questi organi, spieghiamo rapidamente che, con una crescente accelerazione che ha sorpreso noi per primi, ci hanno attribuito molte responsabilità (anche troppe), le stesse di una Pubblica Amministrazione: novità che hanno ricadute ANCHE sulla gestione economica dell’ente, compresi i costi vivi di gestione, a cominciare dall’obbligo di consulenti (che costano) e di un aumento delle ore di apertura uffici; per arrivare a nuove coperture assicurative (obbligatoriamente più estese) a favore di chi ha responsabilità, e che ricopre ruoli per i quali NON esiste un minuto di distacco dal lavoro.

Inoltre, come avrete certamente letto, la Federazione Nazionale ha chiesto agli OPI provinciali un contributo (per ogni iscritto) che passa da dieci a diciassette euro l’anno (per gli stessi motivi, in gran parte, qui indicati). Non tutti sanno che le Federazioni degli Ordini professionali (nel nostro caso, FNOPI) NON hanno neppure un iscritto; ma ricavano le necessarie entrate per la loro attività dai contributi (per numero di iscritti) che vengono accreditati dai singoli Ordini provinciali.

A livello nazionale si è avuto dunque un aumento di sette euro che noi abbiamo ridotto, sui nostri iscritti, a soltanto tre, grazie ad una politica – nel tempo- di cautela nelle spese, e così ora abbiamo qualche scorta alla quale attingere per limitare l’aumento, e la investiamo per questo, almeno per l’anno 2022; inoltre la presenza della pandemia ha spostato alcune attività su piattaforme virtuali, e questo ha portato a qualche spesa di viaggio in meno, che possiamo investire ora nel contenimento dell’aumento.

Ricordate che già nel corso dell’anno 2021, per dare un ‘’ritorno’’ alle tasse di tutti (che, lo ricordiamo, paghiamo anche noi Consiglieri OPI, ovviamente) senza sapere di questo aumento, avevamo investito parecchi soldi nell’acquisto di PEC a favore dei colleghi e nella piattaforma formativa tipo ‘’fad’’, per assicurare crediti ECM gratuiti agli iscritti (sono stati emessi oltre 45 crediti ECM per il 2021, in aggiunta ai corsi svolti in presenza che hanno permesso- GRATIS- l’assolvimento del debito formativo per i partecipanti).

Quindi con noi, chi lo desidera, può avere gratuitamente assolti due obblighi legati alla professione:

  1. Il debito formativo annuale (50 crediti ) (obbligo per il professionista sanitario, come da Legge 229 del 1999)
  2. La casella di Posta Elettronica Certificata, o domicilio digitale (obbligo per gli iscritti ad un qualsiasi Albo professionale italiano, come da Legge 120 del 2020).

Sul primo punto, viste le ultime novità normative anche in materia di validità delle polizze professionali personali, è meglio avere crediti ECM piuttosto che restare ‘’indietro’’; sul secondo abbiamo già avuto casi di colleghi sospesi dall’albo e dal lavoro per questa inadempienza che, in tutta onestà, non sembrava così prioritaria in piena pandemia ma, signori: non le facciamo noi le normative, come già detto; in particolare questa, che ci vedrebbe ADDIRITTURA COMMISSARIATI se non dovessimo rispettare i dettati della norma stessa ( Legge 120 del 2020).

Una cosa che vogliamo fare, per riuscire a contenere l’aumento (l’iniziativa è già programmata) è cercare di condividere con altri OPI della nostra Regione alcuni adempimenti normativi, che possono essere messi in comune (è solo un esempio: ma il referente della sicurezza degli ambienti può essere condiviso con altri Ordini; e anche altre figure di consulenti obbligatori possono rientrare in questa modalità). Per gli OPI che faranno questa scelta, ci saranno risparmi e contributi: così ora noi ci stiamo organizzando in questo senso, per poter riavere indietro almeno una parte delle quote versate a Roma, e non rovesciare l’intero aumento sugli iscritti, con risorse per altre iniziative a favore di tutti (ricordiamo i recenti bandi per i Master di specialità offerti dal nostro Ordine agli iscritti, premi in denaro a favore dei colleghi partecipanti ai nostri concorsi, ecc)

Infine, è noto che sulla nostra sede insiste un mutuo ipotecario, acceso quando le attuali leggi (per non parlare del Covid!!!) erano lontanissime, né era possibile prevedere, tantomeno immaginare, che agli Ordini sarebbe stata attribuita tutta questa serie di adempimenti: ma i soldi (per il mutuo) vanno versati tutti i mesi…

Ultima nota tecnica: NON è vero che la tassa scade a fine anno; bollette, costi consulenze, spese varie sono presenti 365 giorni l’anno; chiediamo di rispettare la scadenza, come in gran parte dei casi è avvenuto nel 2021 (UN GRANDE GRAZIE AI TANTISSIMI COLLEGHI PUNTUALI!); quest’anno anticiperemo sicuramente le previste operazioni di riscossione per i ritardatari, proprio per evitare di caricare altre spese su chi, invece, è sempre preciso e regolare: a favore di tutti.

Accolte richieste di maggior sicurezza nei nostri ospedali

Da tempo denunciamo, come Ordine delle Professioni Infermieristiche della Spezia, la situazione di crescente rischio nelle strutture sanitarie; in particolare sono aumentate le tensioni e le aggressioni verbali nei confronti di sanitari di varie qualifiche: ma chiaramente i fatti coinvolgono spesso colleghi Infermieri, visto il noto concetto di chi, più di altri, riveste ruoli ”da prima linea”, e lo fa con scarsi ritorni nel riconoscimento dell’impegno e dei rischi.

Detto questo, sono stati tanti i nostri richiami a una maggior attenzione al fenomeno delle aggressioni, ormai una emergenza nazionale, e che ha visto molti soggetti chiedere una maggiore attenzione anche alla Politica; la cosa ha portato al varo di una nuova legge della Repubblica , la 113/2020 che inasprisce le pene verso chi aggredisce un sanitario in servizio.

Qui una delle nostre frequenti prese di posizione del recente passato, relativa a un caso accaduto a Sarzana (SP) in una degenza medica:  www.nurse24.it/infermiere/attualita-infermieri/la-spezia-infermiera-aggredita-cade-e-sbatte-la-testa.html

In particolare, nel Pronto Soccorso spezzino si sono avute alcune situazioni difficili, al punto che dopo i nostri ulteriori richiami sui media, relativi al ritorno della presenza di Forze dell’ordine in ospedale (il posto di Polizia all’ospedale S. Andrea del capoluogo è vuoto da anni) siamo stati contattati dal presidente della III Commissione del Comune della Spezia, Fabio Cenerini, che ha voluto audire, di fronte al Consiglio Comunale, il nostro presidente:

www.comune.laspezia.it/export/sites/SPEZIAnet/Comune/Consiglio/Convocazioni_Commissioni/2021_convocazioni-commissioni/Convocazione-seduta-III-Commissione-Consiliare-24-novembre-2021-ore-1530.pdf

A seguito di questa iniziativa si sono quindi avuti ulteriori sviluppi; il Comune ha disposto l’invio di pattuglie di Vigili Urbani in ospedale in accordo con ASL 5, ed il Prefetto ha chiesto collaborazione al Questore per poter avere frequenti passaggi delle pattuglie di Carabinieri e Polizia dello Stato davanti alla sala d’attesa del PS, che ha visto episodi di tensione e conflitti fra persone in attesa e operatori della Sanità.

Abbiamo anche avuto la ulteriore possibilità di chiarire il nostro punto di vista in questo contributo, a precisazione di alcuni passaggi pubblicati sui media locali.

www.cittadellaspezia.com/2022/01/31/aggressioni-verbali-e-fisiche-al-personale-ospedaliero-di-asl-5-trentuno-segnalazioni-in-un-anno-429277/

www.cittadellaspezia.com/2022/02/01/punto-della-polizia-di-stato-in-ospedale-opi-e-vuoto-da-anni-chiesta-la-riapertura-anche-al-prefetto-429407/

Una cosa che ricordiamo ai colleghi è che, in caso di aggressione, è utile presentare segnalazioni in forma ufficiale e, se la cosa è stata grave (contatto fisico, ecc), va presentata anche una querela (possiamo essere di aiuto con i nostri consulenti legali a favore degli iscritti): il fenomeno è odioso, ed anche se un cittadino ritiene di avere subìto un torto (cosa che con i limiti e i difetti dei nostri sistemi sanitari si può certamente verificare, purtroppo) ha la facoltà ed il diritto di avanzare richieste e segnalazioni in ASL, e non solo: ma aggredire chi sta lavorando per la salute degli altri non è tollerabile, non è mai giustificabile.

Lo scontro non può, nè deve essere, fra chi si trova in una situazione molto simile, pur con ruoli differenti.

In questa occasione, quindi, desideriamo ringraziare tutte le istituzioni, ed i loro rappresentanti, che hanno ascoltato le nostre richieste e hanno collaborato, in momenti complessi e difficili per tutti.

Si tratta di una prima serie di iniziative che riteniamo buone, concrete.

 

 

Basta parole e pacche sulle spalle: la Politica deve dare risposte reali

Riprendendo il Manifesto pubblicato da FNOPI il 18 Gennaio 2022, e condividendolo, abbiamo voluto commentare con un contributo ”allargato” anche a temi locali; serve un cambio di passo adesso, e non solo affermazioni, promesse, ipotesi e interviste: se il trend resterà quello di questi ultimi anni, questa Professione sanitaria è destinata a un progressivo impoverimento, e alla perdita di numeri e di qualità.

Le risposte date nella fase pandemica sono state decisamente scarse e non hanno cambiato molto; sul piano pratico, la sola nota positiva di innovazione può essere considerata quella della maggior ”facilità di accesso” alle ASL, con varie modalità di ingresso. Ma questo ha – per contro- impoverito le strutture della Sanità Privata, una ulteriore conferma che il sistema era già fragile prima della questione Covid.

Fra le decisioni (poche) assunte ci sembra clamorosa quella di derogare alle Leggi della Repubblica in materia di assunzione di professionisti di cittadinanza straniera: non viene richiesta la iscrizione ad un Ordine professionale, e quindi nessuno verifica (cosa da sempre prevista nel rispetto delle norme ”precedenti”) la conoscenza della lingua italiana; in un settore dove, se chi prepara la terapia capisce ” CINQUE MG. ” invece  di ”ZERO CINQUE MG.” , si può facilmente fare il morto.

Chiariamoci subito:il nostro richiamo e’ ad un BISOGNO DI SICUREZZA e non ci sono altri motivi di sorta; se chi maneggia le terapie, o deve fare una diagnosi, non comprende bene la lingua del Paese dove sta lavorando, è evidente che esiste un problema di sicurezza, e quindi di Risk Management: qualcosa che espone a rischi concreti sia gli assistiti, sia questi stessi operatori! Anche nel loro interesse, nell’interesse di questi operatori, riteniamo poco opportuna una scelta simile!

Se queste sono le decisioni ”di emergenza” della nostra Politica, non ci siamo.

Era invece, questa, l’occasione per cambiare molto: a favore degli Infermieri; ed a favore dell’intero Servizio Sanitario, nel Pubblico e nel Privato, come è riportato nel Manifesto FNOPI e nell’articolo qui in calce.

www.cittadellaspezia.com/2022/01/18/delusione-e-stanchezza-gli-infermieri-accusano-la-politica-la-nostra-professione-si-e-impoverita-427463/

LETTERA INFERMIERI FNOPI

 

 

ULTERIORI COMUNICAZIONI SU OBBLIGO OSSERVANZA VACCINALE

ULTERIORI INFORMAZIONI DI SERVIZIO (OSSERVANZA VACCINALE PER I PROFESSIONISTI SANITARI)

Torniamo a spiegare la questione dell’osservanza vaccinale, convinti che sia utile tornare su argomenti ‘’complicati’’.   Con un po’ di pazienza reciproca, tentiamo di capire la attuale situazione.

Come si potrà notare (e come forse si è già osservato) le nostre sono sempre comunicazioni di natura tecnica: le polemiche le lasciamo ad altri, anche perché (e francamente la cosa ha sorpreso molto anche noi, dopo anni di discreto disinteresse) con le ultime normative che sono originate dalla riforma – Legge 3 del 2018- gli Ordini delle professioni sanitarie oggi sono chiamati in causa dalle norme con nuova, ripetuta frequenza, e non hanno scelta su determinate partite: sono di fatto una Pubblica Amministrazione, con gli OBBLIGHI di quest’ultima.

Domandare perciò come mai gli Ordini chiedono ai propri iscritti di ‘’rispettare la normativa ‘’ (qualunque sia quella prevista del caso: dalla attivazione di una PEC o domicilio digitale, alla osservanza vaccinale per Covid) è come domandare perché un Comune, tramite i propri vigili urbani, emette contravvenzioni per divieto di sosta, o perché varie e diverse Amministrazioni pubbliche (ad esempio, gli enti previdenziali) ricevono trattenute direttamente dalle retribuzioni dei lavoratori.

Circa quello che è il nostro pensiero nei confronti di questo coinvolgimento, è inutile condividerlo: la situazione precedente, con le Autorità Sanitarie locali a gestire le diverse situazioni, era ormai avviata e collaudata; ma è stato deciso diversamente, e ci si adegua.

AI NOSTRI ISCRITTI CHE NON HANNO FATTO LA TERZA DOSE: se non ci sono esenzioni o differimenti (lo vedremo dopo) è necessario procedere quanto prima, purché naturalmente sia passato il tempo previsto dalla precedente somministrazione. Controllate la vostra PEC: ogni giorno vengono inviate, sulla base della situazione che appare sulla Piattaforma Nazionale dei vaccinati, le ‘’lettere d’invito’’ a chi (per qualsiasi motivo, che la Piattaforma NON indica!) risulta non avere fatto la terza dose (sempre secondo i dettati del DL 172). Per aiutare i colleghi ad avere rapida visione delle comunicazioni, inviamo anche un ”alert” sulla posta elettronica normale, che è quella abitualmente più utilizzata da tutti. Cerchiamo in ogni modo di segnalare ai colleghi questo ”invito” quando viene emesso.

Se esistono dei motivi sanitari di differimento o di esenzione, devono essere certificati dal proprio Medico di Medicina Generale (MMG) che conosce i passaggi formali da indicare per la dichiarazione di differimento e/o esenzione.

PER COLORO CHE HANNO CONTRATTO L’INFEZIONE e quindi non faranno ovviamente la terza dose nei tempi stabiliti dal Decreto, è necessario produrre, sempre a cura del proprio MMG, un certificato di guarigione.

AGGIUNGIAMO UNA OSSERVAZIONE che in alcuni casi ci è stata avanzata da colleghi iscritti agli Albi professionali che, per vari motivi, non sono in questa fase a contatto con gli assistiti (pensione, aspettativa per qualunque motivo, distacco, ecc)  e che sono comunque stati sospesi per inosservanza vaccinale (già nella fase precedente). Questo è accaduto perché il Legislatore ha ritenuto che un professionista sanitario inserito in un Ordine, indipendentemente dalla propria situazione lavorativa, deve comunque rispettare l’obbligo sancito prima dal DL 44/21, quindi dalla Legge 76/21, ora dal DL 172/21 (che è quello – appunto- che chiama in causa gli Ordini sanitari tutti, naturalmente, e non solo quello degli infermieri).

A tale riguardo, riprendiamo un passaggio della circolare 143/21 di FNOPI agli Ordini provinciali, che commenta il DL 172/21: ‘’ A norma dell’art. 4 gli esercenti le professioni sanitarie sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione e la vaccinazione stessa costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative. Il nuovo testo del comma 4 stabilisce espressamente che la vaccinazione è requisito per l’esercizio della professione e quindi per l’iscrizione all’Albo; pertanto la circostanza per cui il sanitario sia momentaneamente esentato/sospeso dalla propria attività lavorativa non ha alcun rilievo sul procedimento previsto dalla legge. Pertanto tutte le circostanze relative al rapporto di lavoro in essere non rilevano in alcun modo e non legittimano la sospensione del procedimento o il differimento del procedimento previsto dal DL 172’’.

Per chi non ha completato il ciclo vaccinale: nostra comunicazione

Gentilissimi colleghi,

con l’entrata in vigore del DL 172/2021 questo Ordine sta provvedendo -da fine dicembre 2021- a fare i dovuti accertamenti in merito all’ obbligo vaccinale che riguarda anche la dose booster/terza dose.

Immediatamente, su indicazione della nostra Federazione, abbiamo provveduto a verificare, notificare e quindi deliberare la conferma della sospensione dall’Albo (o, al contrario, l’annullamento della sospensione qualora prodotta idonea documentazione, stabilita come tale non certo da noi, ma dalla norma) per i colleghi che risultavano già sospesi precedentemente, per inadempienza all’invito disposto dal Decreto 44, poi Legge 76 (successivamente, è stato chiarito che quel primo provvedimento avrebbe comunque avuto valore anche dopo il 31 dicembre 2021, vedi nota FNOPI n° 4/22).

Da una prima verifica sulla piattaforma nazionale, esclusi i già sospesi, risultano però non in regola sempre ad oggi oltre 250 (duecentocinquanta) colleghi iscritti ad OPI La Spezia.

Chiaramente è necessario andare a verificare caso per caso, per accertare il motivo per cui questi colleghi sono, ad oggi, classificati come inadempienti (la verifica si effettua partendo da quanto risulta sulla Piattaforma Nazionale, spazio virtuale che tutte le Federazioni Nazionali degli Ordini delle diverse Professioni Sanitarie italiane possono utilizzare, come da disposizioni dello stesso DL e per i necessari passaggi in materia di trattamento dei dati).

Risulta comunque certo, da una prima verifica, che la quasi totalità di queste inadempienze sono legate ad un ritardo in buona fede della somministrazione della dose booster, chiamata anche “terza dose”. Perchè questo? Perchè ai fini della validità del green pass rafforzato esiste un lasso di tempo tra il completamento del ciclo vaccinale primario (due dosi) e la scadenza dello stesso. Un lasso di tempo che la Legge sull’obbligo vaccinale però non prevede, e che è probabilmente il motivo ”tecnico” di questa situazione.

Il Ministero ha chiarito che sin dal primo giorno successivo ai 5 (cinque) mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario (cento cinquantunesimo giorno) la Piattaforma Nazionale indica un “semaforo rosso” in modo da consentire agli Ordini di avviare la fase di accertamento. Pertanto i professionisti che non risultino ancora vaccinati con la dose di richiamo, e per i quali siano già decorsi 152 giorni dal completamento del ciclo primario, dovranno essere invitati dall’Ordine e -per non essere sospesi -dovranno produrre la richiesta di prenotazione della dose di richiamo, da effettuarsi nel termine massimo di 20 giorni dall’invito. E questo indipendentemente dalla validità del loro Green Pass rafforzato.

Ecco perché siamo a comunicarvi con urgenza (e anche nel vostro interesse) di provvedere a prenotarvi immediatamente, e quindi ad effettuare la dose booster al fine di rispettare le indicazioni del DL 172.

L’Ordine è chiamato a svolgere quanto la Legge impone: ma è consapevole delle incomprensioni burocratiche e normative di questo momento caotico, e chiede la collaborazione di tutti per evitare di procedere con le sanzioni previste, oltre alla importanza di essere protetti per sé stessi e per gli altri. Vi preghiamo quindi di diffondere quanto più possibile questa news tra i vostri colleghi in servizio, o in contatto con voi.

ATTENZIONE: è anche possibile che risultiate inadempienti perché esonerati o guariti dal COVID, ma questo è un dato che NOI NON POSSIAMO CONOSCERE e che non viene caricato in automatico sulla Piattaforma Nazionale. In questo caso, quando vi arriverà la PEC del nostro Ordine per l’invito a chiarire (atto stabilito dal DL 172/21) avrete ancora cinque giorni di tempo per documentare la posizione, in merito alla esistenza del ‘’semaforo rosso’’ sulla Piattaforma Nazionale: dovrà essere prodotta copia dell’esonero vaccinale e/o copia di certificato di avvenuta guarigione (entrambi i certificati devono essere prodotti dal proprio Medico di Medicina Generale che attesta o l’esonero/differimento dell’obbligo, oppure l’avvenuta guarigione).

TUTTE LE COMUNICAZIONI AL RIGUARDO ESCONO, DAL NOSTRO ORDINE, CON UNA PEC. 

VI RACCOMANDIAMO DI CONTROLLARE FREQUENTEMENTE LA VOSTRA CASELLA DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC che è obbligatoria, come è noto, dal Settembre 2020; a tale riguardo sono già state disposte le sospensioni per quei colleghi che, precedentemente diffidati, non hanno attivato il domicilio digitale).

Grazie a tutti per la collaborazione dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche- La Spezia (ente sussidiario dello Stato, come da Legge 3/2018).

Molti infermieri ancora senza terza dose

Infermieri penalizzati dalle ”non scelte” sulla questione oss in ASL 5

COME GIA’ AVVENUTO NEGLI ULTIMI MESI, abbiamo voluto segnalare una situazione particolare che è maturata in un lungo percorso, e che ha causato un aumento del carico di lavoro – non certo…meritato!!- nei confronti dei nostri colleghi #infermieri in attività nella Azienda sanitaria spezzina.

In Asl 5 sono poche decine gli #oss dipendenti aziendali, e di questi solo una minima parte è in servizio nelle degenze.
Infatti, la stragrande maggioranza delle persone con questa qualifica presente in corsia e nei servizi è oggi dipendente di una ditta esterna che, da circa 20 anni, è titolare di un appalto, voluto in un percorso di esternalizzazione intrapreso ”molte giunte regionali” fa.

Negli ultimi anni Asl 5 ha deciso di re-internalizzare le attività di questa figura e l’attuale appalto cesserà così a fine 2021 (si è letto sui media di una proroga di tre mesi ulteriori).
Naturalmente gli oss, dipendenti della ditta, si sono trovati dopo tanti anni di lavoro in una situazione, per loro, davvero critica; dapprima hanno sperato in una stabilizzazione che alcune forze politiche e sindacali hanno tentato di attuare , ma – non essendo dipendenti della azienda sanitaria- tale tentativo non è andato a buon fine sul piano tecnico; nel frattempo la Regione ha bandito un concorso e i risultati dello stesso sono ora stati pubblicati, e sono arrivati numerosi ricorsi da parte di vari concorrenti.

Asl 5 ha recentemente anche predisposto un avviso a tempo determinato, sempre per oss; e così, come ricorda questo articolo (dove ricordiamo la necessità di proteggere la possibilità occupazionale degli oss eventualmente non più in servizio per Asl 5) oggi esiste una complessa situazione che vede sempre meno oss presenti in servizio in corsia.

Nelle degenze dei due ospedali, Spezia e Sarzana, nei giorni delle feste di Natale sono state segnalate dai nostri colleghi assenze di oss pressochè ovunque; proprio mentre sale il tasso di occupazione dei posti letto per il #covid19: la situazione è pertanto difficile, complicata.
Ora, non abbiamo alcuna intenzione polemica, e non cerchiamo la storia delle responsabilità altrui: ma perchè questa situazione deve ricadere sul lavoro degli infermieri e sulla qualità stessa dell’assistenza e delle cure?
E’ qualcosa che non dovrebbe neppure essere mai accaduta; ma siccome è ora in essere, è assolutamente necessario che chi può risolva la questione, e quanto prima: gli oss devono essere presenti nelle degenze!
Non sta a noi stabilire quale, fra le molte opzioni aperte, potrà risolvere la situazione nel rispetto del diritto, delle regole, delle normative in essere e di tutte le persone (oss) coinvolte.
Gli oss sono indispensabili e come ricordiamo sempre devono essere presenti nei numeri e nei rapporti necessari allo staffing.
Si tratta di una situazione che non hanno voluto gli infermieri spezzini: ma sono gli infermieri spezzini, e i pazienti delle degenze, a subirne sul campo le conseguenze, in termini di offerta di assistenza.

OPI – Ordine Professioni Infermieristiche La Spezia

Ente di diritto pubblico non economico, organo sussidiario dello Stato (L. 3/2018)

Aperto al pubblico:

PRIMO Mercoledì del mese, ore 08.30-12.30
TUTTI i Giovedì del mese, ore 15.00-18.00

CHIUSO se questi giorni sono prefestivi e festivi
CHIUSO nei giorni della fiera di S.Giuseppe a Marzo
CHIUSO dal 1 al 20 Agosto (chiusura sospesa nel 2024)

Possibilità di concordare incontri in altri giorni, solo tramite richiesta all’Indirizzo Email: segreteria@opi.laspezia.it


Recapiti:

Telefono: 0187 575177
Solo VERE URGENZE: 3516613426 (dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00-13.00)

Indirizzo Email: segreteria@opi.laspezia.it
Indirizzo Email PEC: laspezia@cert.ordine-opi.it

ATTENZIONE, NON INVIARE “PEC” ALL’ INDIRIZZO DI POSTA ”NORMALE”: NON E’ POSSIBILE LEGGERLE CORRETTAMENTE E NON HANNO VALORE LEGALE. SE SI VUOLE INVIARE UNA “PEC”, SI DEVE SCRIVERE ALL’INDIRIZZO DI “PEC”: GRAZIE!

Per informazioni su quote d’iscrizione pagate o da pagare, scrivere all’Indirizzo Email: tesoreria@opi.laspezia.it

Indirizzo Uffici: Via P.E. Taviani 52, traversa di Via Fontevivo (La Spezia)

PER INVIARE RACCOMANDATE/PACCHI/POSTA TRACCIATA, scrivere al seguente indirizzo: “Per OPI LA SPEZIA, presso AUTUM Srl, Via Carpenino 43 – 19121 La Spezia”


Informazioni Utili


Modulistica


Iscrizione Newsletter Gratuita


Scarica il nostro calendario


La nostra piattaforma FAD ECM


 

Polizze di responsabilità professionale