Infermieri ”eroi”… Ma oltre gli encomi, cosa resta??

Dalla FNOPI questo comunicato che ci vede completamente in sintonia.

Eccone l’inizio, vi invitiamo naturalmente ad una lettura integrale:

“Gli infermieri stanno dando tutto, anche la salute nell’emergenza COVID-19 e tutti lo riconoscono, per primi i cittadini. Ma dallo Stato, nonostante le citazioni e gli encomi per i quali ringraziamo (ma che a questo punto dobbiamo pensare di dover considerare solo di facciata), stanno ricevendo solo ‘pannicelli caldi’ come segnale di rispetto per il loro impegno, la loro professionalità, la loro volontà di non lasciare mai solo nessuno. Valori che, comunque, non verranno mai meno in questa emergenza”.

https://www.fnopi.it/2020/03/22/fnopi-trattamento-governo-regioni-sperequazione/

Cogliamo l’occasione per ricordare anche su questo nostro spazio web, come già ricordato sui nostri social, che la scadenza del pagamento della tassa 2020 del nostro Ordine provinciale passa dal 28 febbraio al 30 giugno di quest’anno.

In prima linea, come in una guerra: ma servono protezioni, ora!

Abbiamo ricordato -ad ogni livello istituzionale- la necessità di disporre del materiale indispensabile alla protezione di tutti gli operatori della sanità che affrontano questa lunga battaglia contro il COVID-19. Siamo consapevoli che questa relativa disponibilità di DPI deriva da scelte nazionali, che hanno portato alla delocalizzazione produttiva, con effetti veramente negativi. Non siamo polemici e non accusiamo nessuno, diciamo solo che i DPI servono ADESSO in numero e qualità adeguati. Stiamo anche cercando di favorire contatti diretti con gli importatori di materiale protettivo, ma siamo allo stesso tempo alla ricerca di certezze sulle caratteristiche di questo materiale; questa attività la stiamo portando avanti anche come Coordinamento OPI ligure. E sappiamo che i problemi sui dispositivi esistono anche nella Sanità privata, naturalmente.

https://www.gazzettadellaspezia.it/cronaca/item/109295-i-nostri-sanitari-lavorano-in-condizioni-di-grave-pericolo

http://www.cittadellaspezia.com/mobile/lettere-a-cds/-senza-dpi-rischio-per-operatori-sanitari-e-per-la-possibilita-di-successo-in-questa-battaglia-307687.aspx

!!!ATTENZIONE!!!

In ottemperanza alle nuove misure indicate dal DPCM 11 marzo 2020 per il contrasto ed il contenimento del diffondersi del virus COVID-19, avvisiamo che i nostri uffici rimarranno chiusi, privilegiando i contatti per mail (segreteria@opi.laspezia.it) o telefonici (per vere urgenze  3382161588)

Grazie a tutti

RINVIATA assemblea ordinaria esercizio 2020

Cari colleghi, il Dpcm del 4 marzo scorso ci costringe all’annullamento della prevista assemblea ordinaria del 27 marzo 2020. Naturalmente l’assemblea sarà riconvocata e svolta, come ogni anno, appena passata questa ”bufera”. Questa la comunicazione, necessaria, alla quale aggiungiamo sia il nostro dispiacere per il rinvio (era in programma la premiazione di alcuni Colleghi, che hanno preso parte al ”contest” sul Codice Deontologico 2019, alla presenza del Consigliere Nazionale FNOPI Nicola Draoli) sia la consapevolezza che in questi giorni vi sono sfide, impegni, azioni molto più importanti e necessarie, per le quali gli infermieri rivestono (come sempre in Sanità) un ruolo determinante. A tutti noi, ai nostri cari, al nostro Paese i migliori auguri.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/03/04/20A01475/sg

Non esiste Sanità senza Infermieri: ricordiamolo oltre le crisi

Il coordinamento degli OPI (Ordini delle Professioni Infermieristiche) della Liguria rilancia, e fa proprio, il senso del comunicato del Coordinamento degli Ordini della Lombardia, Regione dove l’emergenza COVID-19 (Coronavirus) è oggi sicuramente più acuta che nel nostro contesto, ma che per l’importanza dei temi trattati condividiamo completamente: NON ESISTE SANITA’ SENZA INFERMIERI  (di nessun tipo e organizzazione).

http://www.quotidianosanita.it/lombardia/articolo.php?articolo_id=82036

Si tratta infatti di concetti attualissimi, sempre, in ogni giorno di vita della comunità tutta.
Da anni, dai nostri Ordini professionali arriva la segnalazione della carenza di infermieri nel Sistema sanitario nazionale, della loro età elevata a causa del lungo blocco del turn over, e la dedizione e la passione che questi professionisti della sanità mettono in campo.

Come ricordiamo da tempo, “non c’è sanità senza infermieri”.

Per questo sorprende che si sia dovuta attendere una emergenza sanitaria di questa portata per apprendere “mediaticamente” che non è possibile alcuna sanità (nazionale o regionale) senza infermieri.

La professione infermieristica da anni sostiene il Sistema sanitario nazionale, nonostante le discutibili politiche di tagli e contrazioni che hanno portato a vincoli stringenti rispetto alle esigenze organiche ospedaliere, ed alle aumentate necessità di assistenza infermieristica nelle famiglie e nelle comunità, non recepite nello stesso modo in tutte le Aziende Sanitarie, per i più diversi motivi : il tutto mentre le evidenze scientifiche (come la ricerca internazionale RN4CAST) ricordano che, se mancano gli infermieri nei numeri previsti, o mancano quelli con le competenze adatte, aumentano a dismisura i rischi per i pazienti: si tratta di dati certi!

Oggi stiamo osservando, in particolare nelle Regioni più colpite (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) interventi che lasciano perplessi (richiamo dei medici ed infermieri pensionati e anticipazione delle sessioni di laurea dei corsi di Infermieristica). Allo stesso tempo, cosa avvenuta anche in Liguria, si sono avute frequenti segnalazioni di colleghi circa la esiguità dei dispositivi di protezione individuale e la difficoltà a disporne per potere svolgere il proprio mandato in sicurezza.
Anche in Liguria, così come nelle Regioni più duramente colpite, i nostri colleghi, nelle corsie e sui territori,o al domicilio, stanno dando il meglio con competenza scientifica ed umanità, certamente al fianco di altre figure, dai medici, ai tecnici, agli operatori sociosanitari: ma ancora di più accanto ai pazienti, alla loro malattia e ai rischi che essa stessa comporta, per chi cura e si prende cura.

Importante, e lo vogliamo rimarcare, è come sempre la collaborazione preziosa con la Protezione Civile ed il mondo del volontariato, e con tutti quelli che svolgono un ruolo in queste giornate complicate.
Ma in generale per l’oggi, con la richiesta di ricordarlo anche a emergenza conclusa, invitiamo media e organi di stampa a una comunicazione precisa, pertinente e rigorosa, e ad una chiara identificazione delle professioni coinvolte, delle rispettive responsabilità e dei rischi che si assumono e che esercitano nel quotidiano lavoro con l’ammalato, sia esso il paziente affetto da Coronavirus, sia esso il cittadino fragile affetto da patologie croniche e invalidanti, o il politraumatizzato soccorso sul luogo dell’incidente.

Gli infermieri sono da sempre al fianco dei cittadini come uno dei pilastri del Sistema sanitario nazionale, ma soprattutto senza infermieri non c’è alcun SSN: i quattro Ordini della Regione Liguria invitano a considerare l’impegno, lo sforzo, la concentrazione dei colleghi in prima linea in più settori, nella gestione delle situazioni collegate al COVID-19, e li ringraziano per la dimostrazione di professionalità.
Invitiamo ancora tutti i cittadini, nella nostra prerogativa di educatori alla salute, a NON raccogliere fake news e notizie assurde (proprio ieri, su una chat di tifosi, girava la falsa notizia che metà dei contagiati da COVID-19 evolverebbe in fibrosi polmonare irreversibile!), ma di cercare – come abbiamo ripetuto su tutti i canali social della FNOPI e dei singoli OPI- notizie da fonti certe, come il sito del Ministero Salute (salute.gov.it) della Regione (regione.liguria.it) o della Protezione Civile (protezionecivile.gov.it)”

Coordinamento OPI Regione Liguria (Imperia, Savona, Genova, La Spezia)

http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Attualita/-Non-esiste-sanita-senza-infermieri-ricordatelo-a-emergenza-finita-306830.aspx

Il valore, che resta, di Luca Benci

Con la scomparsa del dottor Luca Benci non muore soltanto un prezioso componente del Consiglio Superiore di Sanità, o l’esperto delle tematiche giurisprudenziali delle professioni sanitarie d’Italia: muore anche un grande amico degli infermieri o, meglio, della professione sanitaria d’infermiere, come Lui amava ripetere. Resta il grande valore dei suoi scritti, dei suoi articoli, resta il grande valore del suo esempio, che prova a riassumere, commosso dalla scomparsa di Luca, il nostro Francesco Falli: ”…ho conosciuto Luca tanti anni fa, e siamo sempre rimasti in contatto. Inizialmente ragionando delle valutazioni e delle osservazioni professionali, ci siamo ad un certo punto trovati a scherzare per le nostre (diverse) passioni calcistiche, e questo aspetto ”ludico” ha sicuramente permesso di scoprire una persona estremamente scherzosa e simpatica, colta e disponibe, sempre. Una sera in Friuli abbiamo camminato a lungo insieme; in quella occasione mi aveva raccontato molte cose della sua vita, e mi aveva detto che si era dedicato allo studio delle tematiche giurisprudenziali e normative della professione, perchè non poteva accettare la faciloneria, la superficialità ed il pressapochismo con i quali – in diversi -parlavano di cose che assolutamente non conoscevano. E questo mi era sembrato un valore da rimarcare, il motivo alla base di un interesse importante. E cioè, cercare sempre di capire ”bene”, possibilmente dalla fonte (e, rispetto ad una Legge, o ad un Contratto, il testo è per forza uno, ed uno solo) l’indicazione dell’Autore, ed i conseguenti confini delle opportunità. Questa ”voglia di dire le cose giuste” mi sembra qualcosa che deve essere ricordato, una sorta di ”lascito valoriale”, da parte di una persona ricca di umanità, che riusciva ad esprimere comunque, anche nella lettura e nel commento di testi giuridici. Addio Luca: è stato un privilegio.”

Gli insegnamenti di ”Radio Globo”

GLI INSEGNAMENTI DI RADIO GLOBO

La storia, fra gli infermieri d’Italia, è conosciuta. Il riferimento è alla vicenda di RadioGlobo, una radio romana che è diventata molto nota a tanti fra i colleghi italiani, per effetto dell’indignazione suscitata da insistite, assurde dichiarazioni, fatte proprio per creare fastidio ad una intera categoria.
Il programma in questione, ”The morning show”, ha la caratteristica di una spiccata irriverenza dove è possibile dire di tutto, in sintesi (secondo quanto leggiamo sul sito della radio stessa, considerando che prima di questa faccenda questa emittente non la abbiamo mai ascoltata).
Non torneremo nè sul programma, nè sulla storia di offese all’intero corpo professionale, offese poi ”sanate” da un comunicato ufficiale di scuse e , a quanto pare, anche dalla sospensione del conduttore dal palinsesto della radio.
Così come non ha molto senso domandarci quanto ci sia di ”voluto”, in queste ricerche di audience fatte ”ad ogni costo”, secondo il vecchio concetto del ”non importa come, purchè se ne parli”: ed infatti, il numero degli accessi al sito web ed ai social della emittente si sono improvvisamente elevati a cifre mai viste, segno di un qualcosa di probabilmente pianificato.

Ma questo a noi importa poco; questo piccolo contributo che state leggendo è fatto solo per invitare ad una riflessione interna.
Chi scrive queste parole ha molti anni di militanza professionale alle spalle, dove molteplici sono stati i ruoli ricoperti. Questa è una situazione di ”obiettivo raggiunto”, di successo: la reazione della professione è stata ottima e sinergica, sia a livello istituzionale (con un immediato comunicato della Federazione, la FNOPI) sia a livello di varie forme associative, sia dei singoli professionisti: oltre alle ulteriori, annunciate azioni a tutela.

Come già accaduto in altre circostanze, su questioni minime e relative, magari, a una realtà lavorativa, o su faccende un pò più impegnative, i risultati si sono avuti soltanto quando la professione ha dimostrato UNIONE.
Troppe sono invece le situazioni di conflitto, tensione, divisione; alcune favorite, foraggiate dall’esterno: altre invece del tutto spontanee, originate all’interno della nostra ”famiglia professionale”.

E’ normale e naturale che ci sia confronto e dibattito, ma non dovremmo mai dimenticare che i risultati si ottengono solo con l’unione…però questo non è un rimprovero, o una lamentazione: vuole essere solo una riflessione, ed un semplice spunto per ricordare che al traguardo di un completo riconoscimento si arriva pedalando tutti più o meno coesi, cercando di ”fare squadra”.

OPI – Ordine Professioni Infermieristiche La Spezia

Ente di diritto pubblico non economico, organo sussidiario dello Stato (L. 3/2018)

Aperto al pubblico:

PRIMO Mercoledì del mese, ore 08.30-12.30
TUTTI i Giovedì del mese, ore 15.00-18.00

CHIUSO se questi giorni sono prefestivi e festivi
CHIUSO nei giorni della fiera di S.Giuseppe a Marzo
CHIUSO dal 1 al 20 Agosto (chiusura sospesa nel 2024)

Possibilità di concordare incontri in altri giorni, solo tramite richiesta all’Indirizzo Email: segreteria@opi.laspezia.it


Recapiti:

Telefono: 0187 575177
Solo VERE URGENZE: 3516613426 (dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00-13.00)

Indirizzo Email: segreteria@opi.laspezia.it
Indirizzo Email PEC: laspezia@cert.ordine-opi.it

ATTENZIONE, NON INVIARE “PEC” ALL’ INDIRIZZO DI POSTA ”NORMALE”: NON E’ POSSIBILE LEGGERLE CORRETTAMENTE E NON HANNO VALORE LEGALE. SE SI VUOLE INVIARE UNA “PEC”, SI DEVE SCRIVERE ALL’INDIRIZZO DI “PEC”: GRAZIE!

Per informazioni su quote d’iscrizione pagate o da pagare, scrivere all’Indirizzo Email: tesoreria@opi.laspezia.it

Indirizzo Uffici: Via P.E. Taviani 52, traversa di Via Fontevivo (La Spezia)

PER INVIARE RACCOMANDATE/PACCHI/POSTA TRACCIATA, scrivere al seguente indirizzo: “Per OPI LA SPEZIA, presso AUTUM Srl, Via Carpenino 43 – 19121 La Spezia”


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